Heidegger e il problema della Tecnica

Che cosa si intende per “Tecnica”

Per i greci antichi, il termine “Technè” (τέχνη) si riferisce all’arte, all’abilità o alla tecnica. È un concetto che abbraccia sia le arti manuali che le arti intellettuali, implicando una conoscenza pratica e applicata in contrasto con la conoscenza teorica (Episteme).

La “Technè” non si limitava solo alle attività artistiche come la scultura o la pittura, ma includeva anche abilità pratiche come la medicina, la navigazione, e la costruzione. Era considerata una forma di conoscenza che richiedeva non solo comprensione teorica, ma anche esperienza pratica e competenza.

Diversi filosofi greci, tra cui Platone e Aristotele, discussero ampiamente il concetto di “Technè”. Per Platone, la “Technè” era spesso vista come una forma di conoscenza inferiore rispetto alla conoscenza pura delle idee. Aristotele, invece, vedeva la “Technè” come una delle forme di conoscenza importante per la vita pratica e il benessere umano.

Cosa pensava Heidegger della Technè

Martin Heidegger, uno dei più influenti filosofi del XX secolo, ha trattato il concetto di “Technè” in modo approfondito, specialmente nel contesto della sua analisi della tecnica moderna. Heidegger ha esplorato questo concetto in opere come “La questione della tecnica” (Die Frage nach der Technik).

Per Heidegger, la “Technè” nell’antica Grecia non era semplicemente una tecnica o una tecnologia nel senso moderno del termine. Piuttosto, era una forma di sapere, un modo di rivelare la verità (aletheia).

La “Technè” era vista come un modo di portare qualcosa dall’occulto al manifesto, di far emergere l’essenza delle cose. In questo senso, la “Technè” era strettamente legata all’arte e alla poesia, che anch’esse rivelano verità nascoste.

Tuttavia, Heidegger osserva che nel corso della storia, il significato di “Technè” è cambiato.

Nella modernità, la tecnica è diventata un modo di dominare e controllare la natura piuttosto che di rivelarla. La tecnica moderna, secondo Heidegger, è caratterizzata da un atteggiamento di sfruttamento e manipolazione, in cui tutto viene considerato come una risorsa disponibile per l’uso umano (Gestell o “impianto”).

Heidegger vede questo cambiamento come problematico, perché riduce il mondo a un semplice oggetto di manipolazione, perdendo il senso di meraviglia e rispetto per l’essere. Egli sostiene che questa visione strumentale del mondo ci allontana dalla nostra vera essenza e dal nostro rapporto autentico con l’essere.

La questione della tecnica, quindi, non riguarda solo la tecnologia in sé, ma il modo in cui essa modella il nostro modo di pensare e di essere nel mondo. Heidegger invita a considerare alternative e a recuperare un senso di meraviglia e di apertura verso ciò che è, al di là dell’utilitarismo tecnico.

In sintesi, Heidegger vede la “Technè” antica come un modo di rivelare la verità e di entrare in contatto con l’essere, mentre critica la tecnica moderna per il suo approccio riduttivo e strumentale che aliena l’uomo dal mondo e dalla sua vera essenza.

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